23.10.11

Noi e Plutarco

Firmato da Plutarco, questo Sull’utilità dei nemici (Archinto, 2011), un titolo che potrebbe essere giudicato un ossimoro, ma infine appropriato, perché il libro si rivela un pamphlet dello scrittore di Cheronea, ricostruito sui suoi circa settanta scritti (tradotti da Matteo Codignola) raccolti da Moralia, a farne «un messaggio – come scrive Nicola Montez nella sua introduzione al libro – che resta valido ben oltre i limiti cronologici della vita del suo autore, e che appare oggi indispensabile, perché oppone al frastuono dei dibattiti televisivi, alla dialettica delle tribune politiche – fondata spesso sull’urlo –, alla continua necessità di vociferare e inveire (che si diffonde come un contagio insieme all’horror silentii, nuova e mortale piaga dei nostri giorni) la necessità di pensare». O come lo stesso Plutarco allude in Vita di Emilio Paolo, di servirsi della storia come di uno specchio.

Dalla rubrica Découpage, a cura di Romano Costa, in “alias” 1 ottobre 2011

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