Sappiamo come si fa a dimenticare e a far dimenticare. Il controllo dell’oblio, ci dice Le Goff, è uno dei più spietati strumenti del potere.
Ne sanno qualcosa anche gli odierni cittadini degli imperi. Il processo di asservimento, generalizzato mediante l’attenuazione, la scomparsa delle garanzie giuridiche, non sarebbe possibile se non ci fosse l’oblio indotto che appoggia e, come può, fomenta la resistenza “naturale” del figlio a conoscere la storia sua e dei suoi.
Non è un caso che nelle grandi e vere rivoluzioni padri e figli combattano fianco a fianco. Né che in tanti miti la rivelazione della storia prenatale faccia scattare nell’eroe il passaggio alla autocoscienza e alla maturità.
Da Memoria ed oblio in Non solo oggi, Editori riuniti, 1991
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