Fragonard, Ragazza che legge (1776) |
Non conosco letture più difficili
delle letture facili. La fantasia cozza contro la minuta precisazione delle
circostanze e si stanca troppo presto, per poter anche solo continuare a lavorare
per conto suo. Si vola attraverso le righe in cui viene descritto il muro di un
giardino, e lo spirito si ferma su un oceano. Quanti piaceri potrebbe dare un
tale libero viaggio, se non fosse che, proprio al momento più inopportuno, il
vascello senza timone torna a sfracellarsi sul muro del giardino. Le letture
difficili presentano dei pericoli che si possono trascurare. Esse tendono le
forze, mentre le altre liberano le forze e le abbandonano a se stesse. Le
letture difficili possono essere un pericolo per le forze scarse. Per le
letture facili il pericolo è la vera forza. Lo spirito deve essere all'altezza
delle prime; le altre non sono all'altezza dello spirito.
Per istruirsi uno scrittore
dovrebbe più vivere che leggere.
Per divertirsi uno scrittore
dovrebbe più scrivere che leggere. Allora possono nascere quei libri che il
pubblico legge per istruirsi e divertirsi.
Lo spirito veramente e
continuamente produttivo non sarà facilmente disponibile alla lettura. Il suo
rapporto col lettore è come quello della locomotiva col turista. E non si
chiede a un albero se gli piace il paesaggio.
Ma dove troverò mai il tempo per
non leggere tante cose?
Se si legge uno dei suoi saggi
mitologico-politici si impara a odiare la cultura più di quanto non sia strettamente
necessario.
Un agitatore prende la parola.
L'artista viene preso dalla parola.
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