24.8.13

“Ma dove troverò mai il tempo?” Aforismi sulla lettura di Karl Kraus

Fragonard, Ragazza che legge (1776)
Non conosco letture più difficili delle letture facili. La fantasia cozza contro la minuta precisazione delle circostanze e si stanca troppo presto, per poter anche solo continuare a lavorare per conto suo. Si vola attraverso le righe in cui viene descritto il muro di un giardino, e lo spirito si ferma su un oceano. Quanti piaceri potrebbe dare un tale libero viaggio, se non fosse che, proprio al momento più inopportuno, il vascello senza timone torna a sfracellarsi sul muro del giardino. Le letture difficili presentano dei pericoli che si possono trascurare. Esse tendono le forze, mentre le altre liberano le forze e le abbandonano a se stesse. Le letture difficili possono essere un pericolo per le forze scarse. Per le letture facili il pericolo è la vera forza. Lo spirito deve essere all'altezza delle prime; le altre non sono all'altezza dello spirito.

Per istruirsi uno scrittore dovrebbe più vivere che leggere.

Per divertirsi uno scrittore dovrebbe più scrivere che leggere. Allora possono nascere quei libri che il pubblico legge per istruirsi e divertirsi.

Lo spirito veramente e continuamente produttivo non sarà facilmente disponibile alla lettura. Il suo rapporto col lettore è come quello della locomotiva col turista. E non si chiede a un albero se gli piace il paesaggio.

Ma dove troverò mai il tempo per non leggere tante cose?

Se si legge uno dei suoi saggi mitologico-politici si impara a odiare la cultura più di quanto non sia strettamente necessario.


Un agitatore prende la parola. L'artista viene preso dalla parola.

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