27.8.13

Scacchi e lotta di classe

«Ha fama di gioco intellettuale, ma basta fare una visita nei circoli e nelle sale dei tornei per scoprire che professori, avvocati e medici scarseggiano, mentre abbondano gli operai, gli impiegati, i pensionati, gli immigrati. Ragazzotti o uomini maturi originari di Paesi poveri, ma di grande tradizione scacchistica, come Albania, Serbia e Filippine, dopo aver trascorso la settimana a spostare cassette di frutta, o su un'impalcatura a costruire palazzi, nei weekend massacrano giovani neolaureati in filosofia o maturi manager».


da Anna Casale, Scacchi attrazione immortale, Aliberti, 2012
in “La Stampa”, 25 maggio 2012

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