«Ha fama di gioco intellettuale,
ma basta fare una visita nei circoli e nelle sale dei tornei per scoprire che
professori, avvocati e medici scarseggiano, mentre abbondano gli operai, gli
impiegati, i pensionati, gli immigrati. Ragazzotti o uomini maturi originari di
Paesi poveri, ma di grande tradizione scacchistica, come Albania, Serbia e
Filippine, dopo aver trascorso la settimana a spostare cassette di frutta, o su
un'impalcatura a costruire palazzi, nei weekend massacrano giovani neolaureati
in filosofia o maturi manager».
da Anna Casale, Scacchi attrazione immortale, Aliberti, 2012
in “La Stampa”, 25 maggio 2012
Nessun commento:
Posta un commento