E’ di una settimana fa la notizia che il Dipartimento di Stato degli Usa in risposta alle minacce di un gruppo terroristico aveva deciso di chiudere ben 25 ambasciate, soprattutto nei paesi arabi e islamici, per i giorni di domenica e lunedì. Ho ripreso da un articolo dal “manifesto” di un paio di anni fa qualche informazione sul tema. Il titolo era Assediati in ambasciata. Potrebbe andare ancora bene, salvo ad aggiungere esclusi festivi e postfestivi. (S.L.L.)
Giugno 2013, Bamba a Kabul vicino all'ambasciata Usa |
A forza di fare guerre, gli Stati uniti si sono fatti sempre più nemici. Sono quindi preoccupati per la sicurezza delle loro ambasciate, che sono non solo sedi diplomatiche ma centri operativi dei servizi segreti e dei comandi militari. Il Dipartimento di stato, stimando che l'85% delle sue ambasciate è vulnerabile, ha speso 6 miliardi di dollari per rafforzarle con materiali anti-esplosione e invalicabili barriere. Allo stesso tempo ne costruisce di nuove, che sono delle vere e proprie fortezze. La maggiore è quella di Kabul, la più grande del mondo, che ospita anche il quartier generale Nato/Isaf sempre sotto comando Usa. Costata finora oltre 700 milioni di dollari, è stata inaugurata il 14 febbraio, ma all'interno della sua cittadella saranno costruiti entro il 2014 altri edifici, mentre a Herat e Mazar el Sharif vengono realizzati due consolati fortificati. A riprova che gli Usa non intendono allentare la loro presa sull'Afghanistan. All'inaugurazione, il vice-ambasciatore Anthony Wayne assicurò che l'edificio costruito, in attesa di realizzarne tre più grandi a diversi piani, avrebbe fornito intanto «una sistemazione sicura e confortevole per 432 diplomatici e membri dello staff». Sette mesi dopo, il 13 settembre, l'ambasciata è stata però attaccata dagli insorti. E, quel che è peggio, l'ammiraglio Mike Mullen, presidente dei Capi di stato maggiori riuniti (la massima autorità militare), ha dichiarato che dietro questo attacco c'è l'Isi, il servizio segreto pachistano.
“il manifesto”, 27 settembre 2011
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