Sotto la Mole era
il titolo di una rubrica dell'edizione piemontese dell' “Avanti!”
curata da Antonio Gramsci. Si trattava di un trafiletto, di un
“corsivo” di polemica politica e culturale, opera quasi sempre
dallo stesso Gramsci, scritto "di piede", cioè senza rinunziare agli
strumenti della satira, l'ironia e il sarcasmo, la parodia,
l'invettiva, l'aneddotica, la citazione a sorpresa, ma quasi sempre
con una grande lucidità argomentativa. La rubrica uscì quasi tutti
i giorni dal 1° gennaio 1916 al 31 dicembre 1917. Negli anni 1918 –
20 non ebbe più una sua presenza regolare e si diradò fino a
scomparire nel novembre 1920, due mesi prima della scissione di
Livorno. Il pezzo che qui riprendo è di satira antireligiosa e
anticlericale, assai divertente, antico e sempre attuale. La speranza
espressa nel finale, di una imminente scomparsa delle credenze
cristiane e delle connesse (e interessate) pratiche superstiziose s'è
rivelata illusoria. Ci vorrà molto più tempo, forse. (S.L.L.)
Bazzicavo una volta una
brigata di fiorentini e di pisani, gente allegra e spregiudicata,
facile allo scherzo grasso ed alla bestemmia immaginosa. Quante ne ho
sentite. E quale varietà! Altro che il monotono motto torinese!...
Madonna... Cristo... Dio... C'era da far morire di sdegno tutta la
Lega contro la bestemmia e il turpiloquio, che, tra parentesi, si è
costituita l'altra sera nella nostra città, ed ha nominato un
presidente e due vicepresidenti, dei quali uno per la sezione
industriale. Che diavolo vogliano industrializzare la bestemmia?
Ma ritornando ai miei
toschi spiriti bizzarri, ce n'era uno che aveva un intercalare tutto
suo: Dio affittacamere!!! e lo ripeteva ogni momento, in ogni
occasione, con una costanza invidiabile. Me lo son ricordato leggendo
il Bollettino del Santuario della Madonna del Selvaggio,
celebre santuario tra i monti di Giaveno, che è meta di
pellegrinaggi e centro di ritrovi spirituali, anche se da qualche
tempo deve, come la Madonna della Consolata, subire la concorrenza
della Madonna di Lourdes, la cui devozione, non dirò industria, fu
importata recentemente a Torino da congressisti francesi espulsi, e
che sembrano fare ottimi affari... Nel Bollettino —
raccomando ai miei lettori di dare sempre un'occhiata agli
innumerevoli fogli e foglietti che i parroci, i canonici fanno
circolare fra i fedeli delle varie chiese: è il miglior mezzo per
perdere anche quella poca fede, che, per una combinazione qualsiasi,
fosse loro rimasta — nel Bollettino, dico, c'è un padrone
di casa che manda quaranta lire dichiarando di aver fatto voto,
ogniqualvolta rimaneva con un appartamento vuoto, di dare l'importo
del primo mese di fitto alla Madonna, e di essere così sempre
riuscito ad affittare immediatamente, e raccomandando quindi il
sistema agli altri colleghi proprietari.
Dio affittacamere... Oh!
Buon vecchio Dio, come ti hanno mal ridotto i tuoi fedeli! Oh, Zeus
formidabile nelle collere e tenero negli amori! Jehova, terribile ed
inesorabile giustiziere, quale degenerazione! Il successore vostro è
buono a tutti gli usi. Gestisce l'ufficio di collocamento per le
serve, affitta le camere, magari ad ore, protegge contro le punture
delle zanzare...
Ed è a questa religione,
imbastardita ed incretinita, a questa fede, incapace di sollevare
l'animo al disopra d'ogni bassura, a questi riti diventati abitudini
passive, superstizioni grottesche che si vorrebbe ancora che
l'umanità affidasse il suo avvenire.
Per quanta barbarie
ancora ingombri l'animo degli uomini, anche mentre pare debba
dileguarsi ogni speranza nella ragione umana, noi sentiamo che siamo
ormai liberi dei ceppi del cristianesimo.
Morirono Api, e Zeus, e
Jehova; è morto Cristo e non risuscita più!
"Avanti" edizione piemontese, 29 aprile 1916
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