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Pertini, già presidente della Repubblica, non aveva chiusure e pregiudizi neanche contro i ragazzacci de “Il Male” e una volta, nel 1982, li invitò a pranzo. Lo raccontò Vincino a Radio Radicale nel 1999: “Telefonava spesso, una volta per dirci “bravi” e chiederci un disegno, un’altra per rimproverarci. Un giorno, a sorpresa, il suo segretario ci telefonò per invitarci a pranzo. L’invito era per quattro persone. Noi ne discutemmo, volevamo andare tutti, poi andammo in cinque o sei: Sparagna, io, Orsini, Saviane, Forattini e forse un altro. Era il tempo che i radicali, ma non solo loro, fumavano in pubblico gli spinelli per propagandare la depenalizzazione, come atto di disobbedienza civile. Pensammo di farlo anche noi, al Quirinale, e ci portammo un paio di canne. Fu un pranzo molto simpatico e perfino buffo: Pertini ci presentò il “compagno cameriere” e il "compagno cuoco" che aveva preparato il pranzo. Poi, non so come, il discorso cadde sulla droga e Pertini si infuriò, pronunciò parole durissime. Voleva pene pesantissime per gli spacciatori. Noi cominciammo a guardarci e a darci calci negli stinchi, sotto il tavolo. Non ce la sentivamo di fare la nostra provocazione, per quanto giusta fosse; avremmo dato un grosso dispiacere al Presidente che ci aveva invitato e trattato con tanta cordialità e franchezza”.
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