25.3.10

Acireale. Quegli scemi degli scout!

Ho preso da "La periferica", un mensile catanese cartaceo e on line, la notizia che qui riporto. Niente di straordinario: questa degli scout acitani è una piccola, santa provocazione. Ce ne fossero! (SLL)

Sabato 27 Marzo dalle ore 17:30 il gruppo scout Agesci "Acireale 5" organizza una veglia in ricordo delle vittime di tutte le mafie.

L’Acireale 5 invita tutti i partecipanti a riscoprire il "dovere della scemenza" che così viene spiegato nel loro invito:

“Secondo i canoni della nostra civiltà, essere scemi non è una gran bella cosa, anche perché ci si ritrova inevitabilmente sempre collocati dalla parte dei perdenti, un po’ come gli eterni sognatori, gli illusi ad oltranza, gli idealisti incrollabili, i boy scout che fanno attraversare la strada alla vecchina di turno. L’unico complimento che uno scemo può ricevere è quello di essere un ingenuo, una persona innocua e, proprio per questo, insignificante in un mondo che è diverso, più complicato, difficile, spesso cattivo e violento. Eppure la scemenza serve, eccome.

Ci serve per continuare a ricordare i morti delle stragi mafiose. Ci serve per continuare a ribadire che la legalità è un diritto. Ci serve perché la “scemenza” è un arma che mette a nudo la “furbizia” di chi fa il male. Ci serve perché da significato al fazzolettone che teniamo al collo e dà contenuto civico alla nostra Promessa. Possedere questo tipo di “scemenza” per noi è dunque anche un dovere, il segno della nostra folle diversità, la speranza di una Sicilia che smette di fare l’occhiolino ai furbi e ai prepotenti, una Sicilia che vuole svegliarsi “scema”, orgogliosa di dimostrare con i fatti il suo amore per la legalità e la giustizia”.

2 commenti:

Unknown ha detto...

Fare lo scout é una delle cose più belle al mondo e ricordare le vittime della mafia é certamente un dovere non solo di noi scout Dell'Acireale 5 ma di tutti quanti. Qui l unico scemo sei solo tu!

Salvatore Lo Leggio ha detto...

Caro amico scout dell'Acireale 5, credo che tu non abbia letto attentamente né la mia breve introduzione né l'ironico comunicato degli scout della tua città. Io parlo di "utile, santa provocazione", gli scout nel loro testo si chiamano da soli "scemi" per far vedere che gli scemi veri sono altri, i furbastri, i "cattivisti", quelli che si fanno i fatti loro senza interessarsi del bene di tutti. Lo scemo con cui mi qualifichi non mi offende, ma spero di non essere l'unico: io vorrei essere scemo come lo sono gli ottimi scout di Acireale.

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