10.4.10

20. La smorfia di Roberta Carlini

Qualche mese fa la scuola elementare di mia figlia ci ha chiesto 20 euro per “l’autonomia scolastica”. Un modo ipocrita per dire: fotocopie, toner, carta igienica, sapone. Insieme ad altri genitori, mi sono rifiutata di pagarli, per principio. Meglio infilare una saponetta e il rotolino di carta nello zaino, che accettare di fare l’elemosina alla scuola stracciona, che chiede i soldi ai genitori, e fare anche finta che si tratta di contributi “volontari” (perché quelli obbligatori sarebbero illegali). Una pratica che va avanti da anni e anni, ma che adesso è peggiorata, visto che il governo ha previsto nel budget la cifra “zero” affianco alla voce “funzionamento ordinario delle scuole”. L’altro giorno, la Gelmini ha detto: “Con troppa leggerezza si chiedono contributi alle famiglie. Sono assolutamente contraria, va evitata questa prassi un po’ lamentosa e in pochi casi giustificata. La scuola pubblica non deve costare”. L’ultima frase è sottoscritta in pieno dal suo collega Tremonti.

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