Il grande di Augusta non emanava un buon odore. Il figlio dell’attore Langhoff, che da bambino frequentava casa Brecht a Berlino, ricorda che il padrone di casa lo colpiva per due ragioni: per la sua straordinaria gentilezza, specie verso i bambini, e per il cattivo odore. “Doveva lavarsi molto poco”, commenta trent’anni dopo l’ex bambino. Anche questa sporcizia è già mitica. A differenza di quella di Gramsci, dovuta alla difficoltà di perdere le abitudini di una miseria realmente provata, essa faceva parte della messa in scena, insieme al berretto e alla casacca da operaio. Ernst Bloch ne era sicuro quando affermava, sul tono delle storielle brechtiane del signor Keuner: “Il signor B.B. possiede un apparecchio sofisticatissimo con cui riesce a distribuire lo sporco con perfetta omogeneità su tutte le sue unghia”.
da Pornobrecht in “L’Espresso”, 28 novembre 1982
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