18.4.10

Trent'anni senza Gianni Rodari. Due filastrocche .

Gianni Rodari antifascista, maestro, giornalista, comunista, critico televisivo, favolista, pedagogista, filosofo della creatività ci lasciò (orfani) trent'anni fa, il 14 aprile del 1980. Di quando in quando un convegno, ma poche le riedizioni. Pure noi torniamo a rileggere le sue favolette e a recitare le sue filastrocche a indiretti nipotini (visto che i figli non ci danno la gioia di farci nonni) e ci sorprende ogni volta come il suo gusto dello "straniamento", dello spiazzamento ci restituisca insieme lo spessore delle cose e la forza di una moralità non moralistica. (S.L.L.)
Gli odori dei mestieri

Io so gli odori dei mestieri:

di noce moscata sanno i droghieri,

sa d'olio la tuta dell'operaio,

di farina il fornaio,

sanno di terra i contadini,

di vernice gli imbianchini,

sul camice bianco del dottore

di medicine c'è un buon odore.

I fannulloni, strano però

non sanno di nulla e puzzano un po'.


***

Dopo la pioggia

Dopo la pioggia viene il sereno,

brilla in cielo l'arcobaleno:


è come un ponte imbandierato

e il sole vi passa, festeggiato.


È bello guardare a naso in su

le sue bandiere rosse e blu.


Però lo si vede - questo è il male -

soltanto dopo il temporale.


Non sarebbe più conveniente

il temporale non farlo per niente?


Un arcobaleno senza tempesta,

questa si che sarebbe una festa.


Sarebbe una festa per tutta la terra

fare la pace prima della guerra.

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