27.4.10

Il Paglia amoroso (da "micropolis" - aprile 2010)

Il vescovo di Terni Paglia, presidente della Conferenza episcopale regionale, tra i potenti dell’Umbria è il più bravo a calamitare l’attenzione dei media. In aprile per ben due volte ha ottenuto lunghi servizi nelle tv e intere pagine illustrate nei quotidiani. La prima volta per il decennale del suo insediamento, celebrato il 18 aprile. Erano presenti, anche per dovere di ruolo, tutte le autorità della città dell’acciaio. C’era anche la presidente della Regione eletta, Marini. Avrebbe potuto elegantemente sottrarsi, lasciando alla Lorenzetti la rappresentanza (il passaggio di consegne era il 19), ma figurarsi se rinunciava ad una genuflessione! Nella omelia il monsignore ha ringraziato e ha parlato d’amore.

In verità, ai nostri occhi, luci ed ombre s’alternano nel decennale reggimento. E’ nota la vicinanza di Paglia al mondo operaio che lo vide attivo nella durissima trattativa per mantenere a Terni la Tylsen Krupp ed è vero che ha mostrato spesso più sensibilità sociale dei politici di sinistra. Ma si ricordano anche leoperazioni ideologiche e di potere (il Centro per le cellule staminali ombelicali, con tanta pubblicità e limitatissime potenzialità), le invasioni di campo in politica, la frenesia di apparire (la ricerca spasmodica di un incontro con il boss Provenzano, in carcere a Stroncone).

Un’altra occasione di presenza è stata offerta a Paglia dal convegno perugino della Cisl su Lavoro e dignità della persona. Ha dialogato con Bonanni e De Rita. La parte dell’intervento più ripresa dalla stampa è relativa alla “colletta di solidarietà” della Chiesa umbra (un milione e trecento mila euro messi a disposizione delle famiglie di chi ha perso il lavoro). Ottima cosa. Ci sarebbe tuttavia piaciuto che il vescovo si levasse a gridare che dovrebbe pensarci lo Stato; che l’elemosina, anche quella della Chiesa, offende la dignità; che i lavoratori dovrebbero essere tutelati senza essere prescelti dai preti e dover dire grazie. Ha invece comunicato che i vescovi dell’Umbria avrebbero rinunciato per un mese allo stipendio personale per partecipare alla “colletta”. A proposito della carità (e della riservatezza che la caratterizza quando è autentica) ricordiamo un “non sappia la tua mano destra ciò che fa la sinistra”. Chi l’ha detto?

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