8.4.10

Una lettera smarrita e tanti auguri. (Emanuele Macaluso su "il manifesto, 1 aprile 2010)

Caro Valentino,

come ho più volte detto e scritto io non ho archivi e diari, straccio tutto, conservo solo una lettera personale e affettuosa di Togliatti. Tuttavia nei giorni scorsi, sfogliando un libro uscito negli anni scorsi ho ritrovato una lettera di Pietro Ingrao del 2 agosto 1995 che trascrivo:

«Caro Emanuele, rimettendo a posto le mie carte, qui a Lenola, in vacanza, mi viene il sospetto di non aver risposto al tuo biglietto di auguri per i miei ottant'anni. E ricordo che tu fosti molto gentile a venire nell'incontro in Campidoglio. Quando cesserà, per noi, lo stato d'assedio? Non lo so. Mi ricordo che Giancarlo (Pajetta), nei suoi discorsi degli ultimi anni, non faceva che ripetere: 'la strada sarà lunga'. Tu probabilmente riuscirai ad andare al governo. Almeno così dice D'Alema. Per me si tratta d'altro. Ma non mi lamento. Non mi ricordo quando ti ho conosciuto la prima volta in Sicilia: a Caltanissetta forse? Io ti ho considerato ' un po' di destra', tu mi hai letto come acchiappanuvole. Eppure la nostra amicizia resta. Buone cose a te. P. Ingrao».

Rendo pubblica questa lettera nel momento in cui Pietro compie felicemente novantacinque anni. Quando ci siamo conosciuti, a Caltanissetta nell'aprile del 1947 in occasione delle elezioni regionali, ero segretario della Camera del Lavoro, avevo 23 anni; nello stesso anno fui eletto segretario regionale della Cgil e mi trasferii a Palermo. Pietro dirigeva L'Unità. Io ero «un po' di destra», ma guidavo le più grandi occupazioni di terre che si verificavano in Sicilia scontrandomi con gli agrari e la mafia di Don Calò Vizzini che difendeva il feudo sparando e uccidendo. Pietro era «acchiappanuvole», ma L'Unità era un giornale che raccontava quelle lotte con passione e verità e riusciva a convogliare il consenso e l'impegno dei lavoratori del Nord e di tanti intellettuali.

Ricordo queste cose perché quella storia sembra cancellata. Al governo non sono andato e non mi lamento! Nei giorni scorsi ho compiuto 86 anni, e sono sempre «un po' di destra», Pietro ne compie 95 ed è sempre «acchiappanuvole». Un po' di coerenza in un mondo di camaleonti non guasta.

Con affetto.

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