7.4.10

1991: la prima guerra irachena. La profezia di un poeta (Giovanni Raboni - "L'Unità 22 febbraio '91)

Lo speciale e in qualche modo inedito orrore di questa guerra consiste e si riflette nell’impossibilità di immaginare per dopo una pace che non sia altrettanto orribile. Distrutto l’Irak, come prima o poi riusciranno a fare, gli occidentali si troveranno di fronte a uno spirito di rivalsa e di rivolta così unanimi che saranno costretti a instaurare in tutto il Medio Oriente una pace armata di tipo neocoloniale destinata possibile.a frantumarsi in centinaia di altre guerre o in un’unica guerra endemica e perpetua. L’abisso sul cui orlo ci troviamo è l’abisso della vittoria occidentale. Il solo modo per non precipitarvi è un’interruzione immediata delle ostilità decisa e attuata unilateralmente dalle forze americane e alleate. Solo se si “arrendesse” chi sta per vincere, chi è condannato a vincere, una pace non mostruosa sarebbe ancora possibile.

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