A proposito di Volponi, le prime cento pagine del suo ultimo, cioè, primo romanzo, La strada per Roma, mi paiono bellissime, con un fiato e un ritmo senza incertezza, e passaggi luminosi. Ed è pieno di incanto (e di tensione al coito, mi dice un amico). Ci senti l'innesto del «novecento» narrativo di adolescenza e fluidità (anni '30 e '40, Comisso e «Solaria») sulla squillante libertà del dopoguerra.
In I trionfi della morte in “il manifesto – la talpa libri” venerdì 8 marzo 1991
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