28.3.12

Rufo e Nevia (Marziale, Epigrammi, I, 68 - traduzione S.L.L.)

Innamorati a Los Angeles. Foto di Henri Cartier-Bresson
Qualunque cosa stia facendo Rufo
per lui non c’è che Nevia.
Se gioisce, se piange, se sta zitto,
parla sempre di lei.
Cena e parla di Nevia,
brinda e parla di Nevia.
Chiede, nega, acconsente,
c’è sempre e solo lei:
sarebbe muto, se non esistesse.
Per augurare al padre luce e vita,
ieri Rufo scriveva: 
"Salve Nevia, mia luce, vita mia". 
Alle sue spalle Nevia
sbirciò e sorrise, abbassando il suo volto
per non farlo notare.
Matto, Nevia non è l'unica al mondo!
Perché vai delirando, poveruomo?

Testo latino
Quidquid agit Rufus, nihil est nisi Naevia Rufo.
Si gaudet, si flet, si tacet, hanc loquitur.
Cenat, propinat, poscit, negat, innuit: una est
Naevia; si non sit Naevia, mutus erit.
Scriberet hesterna patri cum luce salutem,
'Naevia lux' inquit 'Naevia lumen, have.'
Haec legit et ridet demisso Naevia voltu.
Naevia non una est: quid, vir inepte, furis?

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