Io sciupai il tuo candido seno
di giovane madre
di donna piacente
rubai allo specchio la tua bellezza
E nelle tue mani
sempre più vecchie fotografie
I discorsi di mio padre li ho imparati
a memoria
fosse per lui
crederei ancora ai libri di storia
con te devo incontrarmi in un fiume di
nero
E tra fiori e marmi
ritorna il rimpianto
La guerra ti tolse dalle labbra il
sorriso
io cancellai anche quel po' di rossetto
Ti vedevo gigante
poi un rivolo di saliva all'angolo
della bocca
e ti vidi bambina
ti vidi morire
E tra fiori e marmi
tra un pugno e un bacio
tra la strada e il mio portone
tra un ricordo e un giorno nero
torna e vive anche il rimpianto
Postilla
La poesia risale ai primi
anni 80.
Scritta da Massimo Troisi
e dedicata alla madre fu resa pubblica da Enzo Decaro, suo compagno
nella “Smorfia”, che ne aveva gelosamente conservato l'originale,
in occasione degli “Incontri internazionali del Cinema” di
Sorrento del 1994.
Il manoscritto fu donato
a Rosaria Troisi, sorella di Massimo, e a lei consegnato insieme al
premio alla memoria nel corso del festival sorrentino.
Il testo era stato
pubblicato dal “manifesto” il giorno prima, il 14 dicembre 1994.
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