Il rivoluzionario diffida, per istinto, dei consensi troppo vasti, delle adesioni non richieste, della unanimità: al di sotto di ciò non può esservi altro che equivoco, confusione, inganno. Ogni volta che si viene a costituire, in un determinato momento storico, intorno a un determinato punto programmatico, un blocco indifferente di interessi eterogenei, al rivoluzionario spetta compiere la funzione del reagente, provocare la separazione, ristabilire i rapporti reciproci nella loro aspra e semplice chiarezza.
Controllo di classe, in "L'Ordine Nuovo, 1920, Anno I, n.32
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