26.11.16

È nato un bambino (Hannah Arendt)

Il miracolo che preserva il mondo, la sfera delle faccende umane, dalla sua normale, "naturale" rovina è in definitiva il fatto della natalità, in cui è ontologicamente radicata la facoltà di agire. È, in altre parole, la nascita di nuovi uomini e il nuovo inizio, l'azione di cui essi sono capaci in virtù dell'esser nati. Solo la piena esperienza di questa facoltà può conferire alle pratiche umane fede e speranza, le due essenziali caratteristiche dell'esistenza umana che l'antichità greca ignorò completamente, rimuovendo la fede in cui essa ravvisava una virtù assai infrequente e di nessunissimo conto, e confinando la speranza nel novero delle funeste illusioni del vaso di Pandora. È questa fede e speranza nel mondo che trova forse la sua più gloriosa ed efficace espressione nelle poche parole con cui il Vangelo annunciò la "lieta novella" dell'avvento: 'Un bambino è nato fra noi'.

Da VITA ACTIVA. La condizione umana, Tascabili Bompiani, 1991

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