4.11.16

Suze, la ragazza della copertina."Vi racconto di me e Dylan" (Ernesto Assante)

Era il febbraio del 1963. A New York aveva nevicato e le strade erano coperte da uno strato grigio di neve. Suze Rotolo camminava, abbracciandosi al suo "boyfriend" per ripararsi dal vento. Mentre i due andavano da Jones Street verso la 4th Street, dov'era il loro appartamento, un fotografo scattava foto promozionali. Erano per il fidanzato di Suze: un folk singer esordiente con, alle spalle, un primo album che non aveva riscosso particolare successo e che si apprestava a pubblicarne un secondo. Lui aveva da poco legalmente cambiato nome, e da Robert Zimmerman era diventato Bob Dylan. Una di quelle foto, tre mesi dopo, divenne la copertina del secondo album del cantautore, The Freewheelin Bob Dylan, e Suze Rotolo, immortalata al suo fianco, entrò di diritto a far parte della storia del rock.
«Ancora oggi non riesco a identificarmi con la ragazza di quella foto», dice Suze Rotolo, «ho combattuto contro quell' immagine per anni, non volevo restare per tutta la vita "la ragazza della copertina di Dylan". Quegli scatti sono sempre stati il simbolo di una mia vita parallela, lontana ma presente. Col tempo mi sono abituata, ho imparato a vedere le cose con occhi diversi e oggi ho preso il coraggio a due mani e ho provato a raccontare la storia che ho vissuto io». Timida, lontanissima dal mondo del rock e delle rockstar, Suze Rotolo oggi ha 64 anni e ha finalmente deciso di raccontare la storia di quegli anni, di quando nelle stanze dei club, negli appartamenti del Greenwich Village, era accanto a Dylan quando lui scriveva canzoni come A hard rain' s gonna fall, Blowin' in the wind o Masters of war. Il libro s' intitola A Freewheelin' Time (per ora è uscito solo in America) e dipinge un quadro vivido e coloratissimo di com'era il Greenwich Village all'alba degli anni Sessanta, quando era la terra d'elezione di Allen Ginsberg e Pete Seeger, di poeti, scrittori, cantanti e musicisti, pittori e drop-out di vario genere, che passavano le loro sere tra i caffè e i club come il Gaslight, il Gerde' s, e il Café Wha.
La foto, quella foto, è ovviamente anche la copertina del libro: «Era inevitabile», dice Suze Rotolo, «anche perché quel singolo scatto, racconta molte cose di quei tempi. Si vede l'amore, si vede l'idealismo, si vede la controcultura. Si vede che avevamo un futuro e che volevamo scriverlo da soli». È vero, quella foto racconta un'epoca, un sentimento, che avrebbe cambiato profondamente la storia degli Stati Uniti d'America, racconta un tempo lontano ma che è ancora vivissimo, proprio per merito delle canzoni di Dylan che è naturalmente al centro del libro. Ma Suze Rotolo non si concentra solo su di lui. L'incontro con Dylan avviene al Folk Festival del luglio del 1961, quando lei ha 17 anni e lui 20. La loro relazione dura tre anni ed è molto intensa: «Aveva un talento immenso, ma era anche una persona difficile, vulnerabile. Io lo amavo e lui amava me, ma le nostre strade erano diverse», scrive la Rotolo.
Nel luglio del 1963 i due si separano, Joan Baez inizia a prendere il posto di Suze nell'universo dylaniano. Dylan diventa una star e lascia il Village, Suze resta a vivere lì, diventa avvocato, continua a combattere per i diritti civili, si sposa, ha figli, non è più la ragazza della foto. «Dylan diventò un elefante nella stanza della mia vita, per poter avere una vita mia dovevo lasciarmi alle spalle quella foto, quella vita, quella storia. Volevo proteggere la mia privacy, vivere la mia vita, non quella della "ragazza di Bob"». Così iniziò il suo lungo silenzio, rotto oggi dalla pubblicazione del libro: «Perché raccontare tutto oggi? Perché alcuni ricordi si perdono con il tempo, altri lasciano il segno, e i segreti rimangono tali. Perché quella foto è ancora con me. Perché le cose che mi piaceva raccontare magari non sono importanti, ma sono vere».


la Repubblica 8 agosto 2008  

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