Nella primavera del 2004
“micropolis” aveva organizzato un evento inconsueto per il
giornale, la presentazione di un libro di poesia, Bassa stagione
di Gianni D'Elia. L'incontro con il poeta poi non si svolse, non
ricordo più per quale contrattempo, ma ho ritrovato –
digitalizzato – il testo dell'annuncio che contiene una mia breve
riflessione (nel giornale non firmata) su quel testo, che mi piace
“postare” qui, a futura memoria. (S.L.L.)
Gianni D'Elia |
Sulla copertina
dell’ultimo libro di Gianni D’Elia è stampata una terzina che a
noi di “micropolis” e di Segno critico capita spesso di recitarci
vicendevolmente. Abbiamo l’impressione che valga da sola una decina
di saggi ed un centinaio di editoriali. La riportiamo per intero:
…la bassa stagione,
che pareva bassa,
bassa non era ancora,
Ground Zero;
c’è da bruciarsi
anche ad andare in giro…
Non c’è mai capitato
come giornale e come gruppo di organizzare presentazioni pubbliche di
libri di poesia: è attività che non rientra nella nostra ragione
sociale; sarebbero tuttavia bastati quei versi per spingerci ad un
eccezione. In Bassa stagione (Einaudi 2003), d'altra parte,
non abbiamo trovato solo questa icasticità, questa straordinaria
concentrazione espressiva, ma tanto di noi stessi: la nostra
indignazione e la nostra refrattarietà, la nostra speranza e il
nostro malcontento, in negativo il senso d’impotenza e in positivo
la coscienza del limite che accompagna il nostro agire. Sentiamo
nostro il suo Marx non rinnegato, quello che ci mostra “le vite
asservite al capitale” anche in certi orrendi paesaggi
autostradali, il suo inesausto bisogno di utopia (il luogo che non è
o, vorremmo poter dire, non è ancora). Non vogliamo però togliere
il mestiere agli specialisti, lasciamo a loro analisi e giudizi
critici. Noi sentiamo D’Elia soprattutto come poeta nostro. Per
questo abbiamo voluto organizzare questo incontro, l’abbiamo quasi
forzato a venire a Perugia a presentare il suo libro. L’incontro
avverrà il 17 aprile alle ore di 17 a palazzo Penna. Ci guiderà ad
una migliore conoscenza del poeta, della sua poesia, delle terzine
della bassa stagione il nostro Walter Cremonte.
“micropolis”, marzo
2004
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