Un manifesto del Comune di Perugia, in una grafica da sillabario, saluta l’anno scolastico con una frase attribuita a Gramsci: “Istruitevi perché avremo bisogno di tutta la vostra intelligenza; agitatevi perché avremo bisogno di tutto il vostro entusiasmo; organizzatevi perché avremo bisogno di tutta la vostra forza”.
Si tratta della manchette dell’“Ordine nuovo”, rivolta agli operai torinesi, che di lì a poco avrebbero occupato le fabbriche. Ma non ha gli attributi giusti: i possessivi di Gramsci erano “nostra” e “nostro”; egli pensava che l’avanguardia fosse parte integrante della classe, non distingueva tra “noi dirigenti” e “voi diretti”.
Si tratta comunque di peccato veniale e l’uso della massima per la retorica esaltazione del sapere e della giovanile energia appare tollerabile, se confrontata con una più grave colpa. Mentre tagli e accorpamenti moltiplicano le classi di 30 o 35 alunni e si accentua il degrado del sistema scolastico, un manifesto che chiama all’entusiasmo appare infatti una insultante presa in giro.
Se e quando gli studenti si agiteranno, la loro forza organizzata si scaglierà anche contro gli ipocriti che stanno in Comune. (S.L.L.)
Pubblicato nella rubrica redazionale "Il Piccasorci", senza firma.
Pubblicato nella rubrica redazionale "Il Piccasorci", senza firma.
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