Gramsci a Vienna nel 1923 |
Sono convinto che anche Mussolini abbia sempre avuto una grande ammirazione per l'ingegno di Gramsci. Del resto quel che accadde alla Camera dei deputati nella seduta del 16 maggio 1925 sta a dimostrarlo. Quel giorno, mentre Gramsci parlava, fu interrotto da un fascista, Ferretti, che gli lanciò l'ignobile insulto: "Taci, rigoletto!".
Mussolini chiamò il deputato fascista, lo rimproverò acerbamente e gli ordinò di andare a chiedere scusa. Quando vide salire verso il suo banco questo fascista Gramsci disse: "Io non accetto nessuna scusa, non la voglio neppure ascoltare. Avevo da dire cose troppo interessanti per poter sentire le sue interruzioni!".
E lo mandò via.
Da Gramsci vivo nelle testimonianze dei suoi contemporanei, a cura di Mimma Paulesu Quercioli, Feltrinelli 1977
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