Quando conobbi Lenin più a fondo, scoprii una sua qualità che non appare subito: la sua stupefacente vitalità. Lo spirito di Lenin ribolle, scintilla di vita. Oggi, mentre scrivo queste righe, Lenin ha già cinquant'anni, eppure è ancora un uomo giovane, con un ritmo di vita giovanile.
Com'è contagiosa la sua risata, affascinante, spontanea come quella di un bambino! È cosi facile divertire Lenin! Lui si abbandona volentieri al riso, che è l'espressione del trionfo dell'uomo sulle avversità. Anche quando mi sono trovato con lui in momenti molto difficili, l'ho sempre visto sereno e pronto a scoppiare nella sua allegra risata abituale. Perfino la sua collera è stranamente affettuosa. Oggi la riprovazione di Lenin potrebbe distruggere dozzine, forse centinaia di persone: eppure egli modera sempre la sua irritazione esprimendola in modo quasi scherzoso. La sua collera è come un temporale, « che quasi per gioco, scherzando, tuoni in un cielo azzurro » (n.d.r. è un famoso verso di Tjutcev).
Ho osservato che spesso l'apparente concitazione, le parole irose, le frecciate d'ironia velenosa, in lui sono accompagnate da un guizzo d'allegria in fondo allo sguardo. Da un momento all'altro Lenin può metter fine alla sfuriata che ha montato soltanto perché serviva a un suo scopo. La sua disposizione d'animo rimane non soltanto serena, ma addirittura allegra.
Anche nella vita privata, Lenin ama tutte le forme di svago senza pretese, dirette, semplici e rumorose. I suoi compagni di gioco preferiti sono i bambini e i gatti; talvolta rimane ore e ore di seguito a giocare con loro.
Sul lavoro Lenin rivela le stesse qualità del suo spirito sano e vitale. La mia esperienza personale non mi consente di affermare che Lenin sia un lavoratore accanito. Non l'ho mai visto immerso nella lettura di un libro o curvo sulla scrivania. Lenin scrive i suoi articoli senza il minimo sforzo, di getto, senza bisogno di correzioni. Può scrivere in ogni momento della giornata: più spesso lo fa al mattino appena si alza, ma scrive altrettanto bene di sera, alla fine di una giornata spossante, o in qualsiasi altro momento. (1923)
da Profili di rivoluzionari, De Donato, 1968
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