10.1.13

Umberto Terracini visto da Piero Gobetti

Il giudizio qui ‘postato’, di Piero Gobetti su Umberto Terracini, è relativo al periodo dell’Ordine Nuovo e della formazione del Partito Comunista. Mi pare che esprima la straordinaria capacità di comprendere uomini e contesti che ebbe Gobetti. La caratterizzazione che egli traccia del giovane Terracini troverà conferme nella lunga militanza politica del rivoluzionario torinese che, in quanto presidente dell'Assemblea Costituente, è primo firmatario della nostra Costituzione repubblicana. (S.L.L.)
Umberto Terracini
Il temperamento di Terracini è di politico più che di teorico. Non l'interessa l'elaborazione della teoria se non come interessa a Lenin (strumento di azione). Decise quando l'ora fu matura, serenamente, e l'essersi schierato col Gramsci, l'aver combattuto Serrati, dimostra quanto lucidamente egli vedesse, da pratico, la questione del socialismo italiano. E' antidemagogico per sistema, aristocratico, contrario alle violenze oratorie, ragionatore dialettico, sottile, implacabile, fatto per la polemica e per l'azione perché trovando il mito nella realtà non si preoccupa tanto di chiarirlo quanto di adeguarlo alle sue intenzioni.

Da Storia del comunismo torinese scritta da un liberale in “La Rivoluzione liberale”, 2 aprile 1922

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