19.1.13

Anna Magnani. Quella sera al Teatro Valle (di Giancarlo Governi)

Di un episodio, che coinvolge i repubblichini che a quell'epoca infestavano Roma, fiancheggiando con lugubri divise i tedeschi ed emulandoli nella ferocia, è protagonista Anna e ci viene riproposto dal colorito racconto di Marisa Merlini che, a quell'epoca, era nella compagnia Totò-Magnani: «L'ho conosciuta nel '44. Era una donna bellissima, il bacino e il seno erano uno spettacolo, aveva due cosce da negra, a cui stavano attaccate le gambette magre che sembravano due stecchini. Io le assomigliavo molto, come carattere, per questo mi voleva bene (...) Nello spettacolo, Che ti sei messo in testa", diceva una battuta, nei panni di Mila di Codro, che suonava pressappoco così: "Del tuo re la volontà / e alfin, la cosa più importante, / la libertà!". Il pubblico alla parola "libertà" esplodeva in un applauso frenetico.
Una sera ci ritrovammo il teatro pieno di repubblichini, tutti neri, sembravano tanti bacarozzi elegantissimi. Roma viveva nella paura, nelle nostre case tenevamo nascosti i nostri amici antifascisti (in casa di Anna c'era Luchino Visconti). Alla fine dello spettacolo salirono sul palcoscenico ed entrarono nel camerino di Anna. "Cosa volete da me, prego, io non vi conosco", disse Anna con aria molto seccata. "Signora, lei ci conosce benissimo. Lei questa sera  ha gridato: libertà!" rispose il capo dei bacarozzi ed Anna di rimando: "Non capisco... cosa vuol dire... aiutatemi, ditemi in quale occasione". "Lei non deve più dire quella parola, sennò domani sera noi buttiamo una bomba nel Teatro Valle. Intesi?" concluse il repubblichino.
Noi eravamo tutti morti di paura, ma lei riuscì a mettere la cosa sullo scherzo ed andò via dopo averci ripetuto più volte: "Ve cacate sotto, eh?". La sera dopo, il teatro era ancora più nero. Noi spiavamo dalle quinte e già ci sentivamo eroi e martiri. Anna entrò in scena accompagnata dalle raccomandazioni di Totò: "Mi raccomando, signora Magnani, siamo nelle sue mani!". Quando lo spettacolo arrivò al dunque, Anna si piazzò al centro del palcoscenico e cominciò a dire la battuta incriminata: "Del tuo re la volontà! e, alfin, la cosa più importante!...", fece una pausa carica di suspense, si rivolse a noi sottovoce, guardandoci con aria ironica, "ve cacate sotto, eh?", quindi riprese: "aria, aria pura per respirare", gridò forte e con violenza all'indirizzo dei repubblichini ».

Da Nannarella, il romanzo di Anna Magnani (Bompiani, 1983)

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