29.1.16

Africa. La lunga mano di Pechino sulle infrastrutture (A.P.)

Una parte del ponte ferroviario costruito da China Railway ad Addis Abeba
La priorità per lo sviluppo economico di molti Stati africani è realizzare delle vie di collegamento capillari che consentano il trasporto delle risorse verso i porti. Negli ultimi anni il partner privilegiato del continente è stata la Cina, che ha concesso continui finanziamenti in cambio di petrolio e materie prime.
Chiudendo più di un occhio sul mancato rispetto dei diritti umani, e ricorrendo in molti casi a manodopera importata dalla madrepatria per realizzare i lavori.
Ad aprile la China Railway Construction Corporation ha firmato un accordo da 3,5 miliardi di dollari per la costruzione di un collegamento ferroviario in Nigeria. Questo accordo ne segue un altro da 12 miliardi per una linea da 1.400 chilometri lungo la costa. Un finanziamento record, il più grosso contratto vinto all’estero da una società cinese.
Sempre da Pechino arriva il progetto ferroviario che porterà i treni dalla città di Benguela, in Angola, fino in Zambia, passando per la Repubblica democratica del Congo.
Senza dimenticare la ferrovia che in Kenya sostituirà quella costruita dalla regina Vittoria a fine XIX secolo tra Nairobi e Mombasa.
Anche in Mali la Cina ha avviato trattative per la costruzione di nuove infrastrutture. Alcune delle vittime dell’attentato avvenuto a Bamako lo scorso 20 novembre lavoravano per la China Railway e si trovavano nel Paese per discutere con il ministro dei Trasporti maliano.


Pagina 99we, 15 dicembre 2015 – L'autore dell'articolo è Antonella Palmieri

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