ad A.M.C.
Ti vorrei dare questa
stella alpina.
Guardala: è grande e
morbida. Sul foglio,
pare un'esangue mano
abbandonata.
Sbucata dalle crepe di
una roccia,
o sui ghiaioni, o al
ciglio di una gola,
là si sbiancava alla più
pura luce.
Prendila: è monda e
intatta. Questo dono
non può farti del male,
perché il cuore
oggi ha il colore delle
genzianelle.
Pasturo, 18 luglio
1929
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