29.4.18

Aprile '68. Forte manifestazione a Palermo. A migliaia in corteo per Padrut (Giorgio Frasca Polara)


PALERMO, 28 aprile
Le questioni della democrazia, della libertà e della pace sono state questa sera al centro di una possente manifestazione di comunisti e di democratici palermitani. Per ore e ore — centinaia di giovani e di ragazze alla loro testa —, migliaia di cittadini hanno riaffermato con forza e con entusiasmo con la necessità e la volontà di imporre una profonda svolta alla vita del Paese, prima davanti al carcere dell'Ucciardone (dove da un anno è rinchiuso il compagno Padrut), poi paralizzando con un imponente corteo tutto il centro della città, ed infine partecipando ad un comizio del compagno Gian Carlo Pajetta in piazza Politeama.
Ieri a Roma — ha detto Pajetta —, a confermare la sua volontà di provocazione e di ostentata prepotenza, il governo ha fatto attaccare brutalmente, bastonare, arrestare i ragazzi dell’università e del liceo che dimostravano per chiedere la liberazione dei loro compagni arrestati. Ci compiaciamo che l'“Avanti!” abbia riferito con sdegno delle vio lenze poliziesche e le abbia deplorate. Ci auguriamo che questa volta anche Pietro Nenni ne abbia saputo qualcosa — dal momento che non mostra ancora di capire che Padrut è in galera da un anno —, e che le pagine della cronaca contemporanea gli abbiano ricordato che certe memorie non appartengono solo al libro ormai chiuso della storia antica.
Ma Pietro Nenni — ha proseguito Pajetta — è il vicepresidente del Consiglio: la sua deplorazione, se ci sarà, può avere come sede proprio il Consiglio del ministri; ma il ministro Taviani, che ama ricorrere al bastono della Celere, ha come sottosegretario un socialista: la protesta di questi potrebbero essere le dimissioni. Quelli che chiedono più voti agli elettori — ha concluso Pajetta — hanno una buona occasione per adoperare la forza che hanno attualmente, e frenare la prepotenza democristiana rifiutandosi, oggi, di farsene succubi, il che significa di accettare di esserne complici.
Della sua prepotenza, la DC aveva dato ancora stamane, proprio a Palermo, una prova clamorosa con un gesto di protervia, quello di piazzare accanto a Rumor — sul palco di un cinema dove il segretario democristiano ha pronunciato un preoccupato discorso — tutti i più chiacchierati notabili della Sicilia occidentale: dai saccheggiatori di Agrigento, agli amici dei mafiosi, agli uomini coinvolti in altri clamorosi scandali.
1967. Una delle manifestazioni per Padrut organizzate dalla Fgci nelle città italiane 
«Gli amici della DC sono in libertà — gridava appunto una delle parole d’ordine scandite pili tardi davanti all'Ucciardone —, i giovani che lottano per la democrazia e per la pace e l’indipendenza del Vietnam, bastonati, denunciati, incarcerati». L’affettuosa manifestazione di solidarietà al compagno Padrut era durata a lungo, caratterizzata chi un forte spirito di lotta. Erano più di mille i giovani operai che al tramonto dal carcere si son mossi per le vie del centro alla testa di un corteo che man mano si ingrossava di cittadini, di donne, di esponenti della cultura (lo scrittore Michele Pantaleone, il poeta Antonino Uccello, ecc.) e che altre migliaia di palermitani di lì a poco avrebbero accolto con entusiasmo nella grande piazza Politeama.


"l'Unità", 29 aprile 1968

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