Foto di Elisabetta Catalano, Roma, 1984. |
Le sue domande sono anche le mie. E principalmente questa: che cosa è questo paese? Un paese, sembra, senza verità; un paese che non ha bisogno di scrittori, che non ha bisogno di intellettuali. Disperato. Pieno di odio. E nella disperazione e nell’odio propriamente spensierato, di una insensata e sciocca vitalità. Sembra. E poi si scopre - come ho scoperto io in questi ultimi mesi – che c’è invece come nascosto – come clandestino, un paese serio, pensoso, preoccupato, spaventato. Ma intanto dobbiamo fare i conti con quell’altro paese, quello del potere, dei poteri, quello che non vuole la verità, che non ci vuole, che ci costringe a quella che Moravia chiama estraneità dolorosa. Ed è davvero duro sentirsi come stranieri.
Da una lettera del novembre 1978 (l'anno del sequestro e dell'assassinio di Moro). Ora in "Il Giannone", rivista semestrale, n.13-14, 2009.
Nessun commento:
Posta un commento