Quando
eravamo
bambini
dalle
parti
di Urbino
le
cose vergognose
venivano
sussurrate
o
taciute
i
diversi derisi
come
in una
comunità
tribale
c’era
la guerra
ma la
vergogna
non
era quella
era
l'ubriaco
che
tornando a casa
cadeva
sotto il portico
era
l'omosessuale
chiamato
pervertito
la
parola a noi
bambini
dava
l’idea
di una colpa
gigante
un po’ come
la
piena del fiume
che
passò rombando
una
domenica sotto
i
ponti: una pecora che belava
era
in cima alla corrente
forse
anche lei innocente.
da La
quota rovente, 1990
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