Chi mi ridà quei giorni in cui la vita
è alata
e vola, vola, allodola nei cieli
che da tanto fulgore inebriata
esausta piomba nel fitto dei fiori,
e il profumo le anima e le esalta
nido, anima, sonno e piuma ambrata?
Prenderne un filo d’oro per questa
mia giornata,
una scheggia del prisma dai brillanti
colori!
Nel fitto di quei giorni e dei bei
fiori,
trovarmi in sogno libera, bambina,
neonata.
Quando il futuro era l’amore di mia
madre
e in famiglia temeva la morte di
annidarsi,
per me tutto viveva, fanciulletta
orgogliosa,
e vivere era il cielo o il cielo
ricordarsi,
quando amando ogni cosa senza saper che
cosa,
ecco d’un niente l’anima gaudiosa
inebriarsi;
la natura era fiamma, profumi
inconsumati
quando le braccia aprivo ai bei giorni…
passati.
In Un marzo di gran vento,
a cura di Domenico Adriano e Doriana Racanella – Supplemento ad
“Avvenimenti”, 10 marzo 1993
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