Senta, Grillo. Ho letto le
sue chiacchiere sul cosiddetto "ius soli" e sulla legge in
discussione. Lei dice che è stata tirata fuori dopo due anni di
quarantena per favorire un recupero elettorale a sinistra del Pd.
Forse è vero. Non credo che basterà ma forse è vero. Ma - mi dica,
Grillo - quella legge (quale che sia stata la molla che ne ha
riattivato la discussione parlamentare) è buona o cattiva, è un
passo avanti o un errore? Non si nasconda dietro l'Unione Europea,
che non ha competenze in materia di cittadinanza. Non faccia il
furbo: la legge non riguarda l'immigrazione, ma i nati in Italia da
persone che vi risiedono regolarmente.
Lei suggerisce: nella
legge in discussione buono e cattivo si equivalgono, perciò i 5
stelle alla Camera si sono astenuti. E aggiunge che sul “pastrocchio”
(così lei lo chiama) si asterranno anche al Senato. Non faccia il
furbo, Grillo. Lei sa benissimo, come tutte le persone che hanno un
minimo di informazione, che l'astensione al Senato equivale a un voto
negativo. C'è anche lì il modo per non votare né sì né no, se si
vuole: ci si assenta al momento del voto e si abbassa il quorum. Lo
capisce chiunque lo voglia capire, anche lei, Grillo, se vuole.
Il fatto che queste sue
contorsioni, questi suoi piccoli imbrogli siano contemporanei a certe
prese di posizioni sue e del sindaco Raggi su campi Rom e
immigrazione, alimenta però un dubbio; e cioè che, quando lei
prospetta un governo a 5 stelle appoggiato da chi ci sta, quelli "che
ci stanno" siano i leghisti ed altri xenofobi della destra
identitaria. Lei sa perfettamente che non pochi dei suoi elettori si
riconoscono tuttora nei valori egualitari e umanitari della sinistra,
benché siano profondamente nauseati delle politiche e degli
opportunismi del ceto politico di sinistra. Se però pensa di
metterli tutti nel sacco con questi giochini dialettici da quattro
soldi si inganna.
Questa sua tattica
agevolerà forse un lieve recupero del "partito pigliatutto"
(il partito di Marchionne e dei banchieri che guarda a sinistra come
un tempo la Dc), ma non le conserverà i voti di "sinistra".
I voti si perdono come si guadagnano. E, se quegli elettori non
vorranno scegliere la corda a cui essere impiccati e non troveranno a
sinistra nuove proposte che ritengano credibili, hanno sempre (come i
senatori del suo movimento) la possibilità di non partecipare al
voto. Lo sanno e non fanno finta di non saperlo.
Si regoli di conseguenza,
Grillo.
Stato di fb, 17/6/2017
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