Che i movimenti di
protesta a base piccolo-borghese sciolgano a destra le proprie
originarie ambiguità è cosa ricorrente.
I 5 Stelle di Grillo
avevano finora messo insieme tematiche ambientalistiche e suggestioni
di democrazia diretta telematica con pulsioni forcaiole e una
struttura di "partito proprietario" in cui le decisioni più
importanti erano avocate a sé dai padroni del movimento.
Su molte delicate
questioni in cui la discriminante destra-sinistra era, storicamente,
più netta (conflitto capitale-lavoro, tutele dei lavoratori e stato
sociale universalistico, razzismo e xenofobia, diritti delle
minoranze, libertà civili) rimozioni, reticenze, oscillazioni,
niente di netto, di definitivo.
Mi pare che Grillo stia
proprio ora sciogliendo a destra le ambiguità del movimento di cui è
proprietario: il dibattito sul cosiddetto "ius soli", le
prese di posizioni su campi rom e emigrazione segnano una svolta,
anche se non so dire con certezza se si sia superato il punto di non
ritorno. Non credo che Grillo sia convinto di guadagnare consensi con
questa "svolta", ma essa consente fin da ora ai 5 Stelle di
praticare di fatto una alleanza che non si può esplicitare con la la
Lega di Salvini ed altre forze della destra identitaria e xenofoba.
L'ex comico è convinto che la cosa lo fara uscire dall'isolamento,
senza dover pagare un alto prezzo alle elezioni.
Sono convinto che si
sbaglia, che sia ancora piuttosto ampia l'area degli elettorie
perfino degli attivista 5 Stelle legata ai valori umanitari e
ugualitari della sinistra dell'Ottocento e del Novecento. E penso che
una sinistra intelligente dovrebbe, mentre denuncia la svolta a
destra di Grillo, parlare a questi attivisti ed elettori, dando
risposte nuove al disagio che li ha spinti su quelle sponde.
Parlare di fascismo è
una stupidaggine, sebbene sia fondata l'analogia che richiama la
comune matrice sociale piccolo borghese e la comune ideologia
dell'antiideologia con la conseguente spregiudicatezza programmatica. L'avanguardismo fascista aveva però davanti a sé un nemico forte, o
che tale era ritenuto, un movimento operaio e contadino organizzato e
attivo, sebbene frammentato, partiti socialisti, sindacati
metalmeccanici o ferroviari, camere del lavoro, movimenti mezzadrili;
gli squadristi e gli attivisti fascisti potevano ben proporsi al
grande capitale come garanti dell'ordine sociale e del sistema
economico.
Oggi è tutta un'altra
cosa: la sinistra di orientamento classista e anticapitalista (anche
ragionevolmente anticapitalista) in Italia è ridotta a poca cosa e
la ricostruzione - a voler essere ottimisti - è ancora agli inizi;
il lavoro subordinato, precarizzato e sfruttato in gran parte non ha
una rappresentanza autonoma né politica né sindacale. Parlare di
fascismo, aggredire, insultare è sbagliato, impedisce il dialogo e
il recupero alla battaglia democratica di forze sane, che sono
consistenti. Si può mettere in luce il cinismo di Grillo e dei suoi
stretti collaboratori, essere implacabili sulle loro contraddizioni e
malefatte, denunciare duramente la svolta a destra, senza ricorrere
all'invettiva e all'insulto, che peraltro sono il terreno più
congeniale alle abilità dell'ex comico genovese.
stato fb, 17 giugno 2017
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