Lorenzetti al processo agli eversori: dopo le pallottole vita da incubo. E’ lo strillo che il 27 ottobre scorso campeggiava sulle locandine de “Il Messaggero”. Si riferiva al processo contro i quattro ragazzi spoletini, improbabili “terroristi internazionali”. Nel giornale pochi minuti di udienza producono ben due articoli, a pagina 31 e 35, due titoloni sulla vita da incubo, una foto della Lorenzetti preoccupata e un sopratitolo forcaiolo (Processo agli eversori). La testimonianza della presidente è presto raccontata: dopo l’arrivo della busta comprensibilmente si preoccupò ed accettò la scorta, anche perché il Ministro degli Interni Amato le disse che la firma di rivendicazione era conosciuta a livello nazionale. Tutto ciò non ha alcun rapporto con un processo che dovrebbe accertare responsabilità, ma il trattamento di questa non notizia serve a rafforzare la linea colpevolista del quotidiano che in questo modo mette a carico degli accusati una sorta di “lesa maestà” nei confronti dell’infelice zarina. E serve alla Lorenzetti che spera di usare l’aureola di martire per ottenere il terzo mandato.
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