27.11.09

Notizia su Blumenberg


Lo scopo che si propone Hans Blumemberg (Lubecca 1920-1996) con la sua ricerca è quello di investigare e porre ordine nell’intricato mondo dei miti, delle metafore e dei luoghi comuni; nei suoi numerosi saggi in cui ha raccolto i risultati delle sue ricerche, ha contribuito alla delineazione dello statuto della metaforologia.
Il presupposto di partenza dell’indagine di Blumenberg consiste nel ritenere le metafore e i miti non «strutture pre-logiche provvisorie, che sarebbero poi sostituite da idee chiare e distinte», ma strutture che sono espressione dello stesso logos, del quale costituiscono, secondo l’opinione di Remo Bodei, un quadro di riferimento.
Numerose sue opere sono comparse anche in edizione italiana. Fra queste è possibile menzionare Paradigmi per una metaforologia (1991) ed Elaborazione del mito, (1991), che con La leggibilità del mondo. Il libro come metafora della natura (1984) vanno a costituire la «trilogia» in cui Blumenberg esplora le radici filosofiche del mondo moderno e le modalità di trasmissione degli apparati mitologici.
"Leggere nelle metafore i parametri di costituzione della modernità". E' quanto, secondo Bruno Accarino, ha fatto Blumenberg negli anni sessanta in Naufragio con spettatore e La legittimità dell'età moderna.
Il modo di comunicare di Blumemberg mira a trasmettere emozioni oltre che conoscenze. La sua opera più grande e maestosa è una delle ultime, Uscite dalla caverna (1989), non solo e non tanto sul mito platonico, ma sulla nascita della fantasia e dell'immaginazione.

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