Quinto Bonazzola è nato a Varese nel 1922. E’ stato partigiano e comunista; in quanto giornalista fu colonna de “l’Unità” milanese. Collaborava con Sergio Staino alla redazione di “Tango”, il “settimanale di satira, umorismo e travolgenti passioni”, che veniva diffuso come supplemento del lunedì con l’organo ufficiale del Partito Comunista Italiano negli anni 80. Quella che segue è una poesiola che Bonazzola scrisse al tempo dell’incidente di Cernobyl e delle nuvole radioattive; la correda una vignetta di Giuliano. L’una e l’altra risalgono all’ottobre 1986. Servono anche da promemoria, visto che il governo è convinto di avere “messo in salvo il nucleare” attraverso lo scippo del referendum. Occorre che, in qualche modo, adesso si mettano in salvo i cittadini. (S.L.L.)
L’Europa unita
La nube venne e inquinò.
I governi presero provvedimenti.
Quello italiano vietò verdura, frutta e latticini.
Quello austriaco vietò pasta e riso.
Quello jugoslavo carni e insaccati.
I più fortunati furono gli abitanti di Tarvisio che, con uno spostamento di pochi chilometri, potevano mettere insieme un pasto completo.
Bonazzola
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