1.9.12

"Conferenza stampa". Un testo teatrale di Harold Pinter

Ho trovato su un “manifesto” del 2002, presentato da Gianfranco Capitta, questo breve e intenso testo di Harold Pinter, ambientato non si sa dove. So che è stato con successo presentato dalla scuola di Renato Carpentieri, a Napoli. Lo lascio qui a disposizione mia e di altri.


Errata corrige (13-3-2013)
In realtà - lo apprendo da un informato visitatore del sito, che ringrazio - lo spettacolo, comprendente anche altri studi su testi di Pinter, non fu realizzato a Napoli, ma a Salerno presso il Centro Universitario Teatrale, con la regia di Antonello Cossia e la direzione artistica del Maestro Renato Carpentieri. (S.L.L.)
Vincenzo Triggiano in "Conferenza stampa"
STAMPA
Dunque prima di diventare Ministro della Cultura lei era a capo dei servizi segreti.

MINISTRO
Esatto.

STAMPA
Non trova che ci sia una qualche incongruenza fra questi due ruoli?

MINISTRO
Assolutamente no. Come capo dei servizi segreti la mia responsabilità, nello specifico, era quella di proteggere e salvaguardare le nostre radici culturali contro tutte le forze che miravano a distruggerle. Dovevamo difenderci dal verme. Cosa che facciamo tuttora.

STAMPA
Il verme?

MINISTRO
Il verme.

STAMPA
Qual era la sua linea politica nei confronti dei bambini quando era ancora a capo dei servizi segreti?

MINISTRO
Ovviamente, se erano figli di sovversivi, erano considerati una minaccia.

STAMPA
E qual era la prassi?

MINISTRO
Li confiscavamo e cercavamo di educarli come si deve o se no li uccidevamo

STAMPA
Come li uccidevate? Cioè in che modo?

MINISTRO
Spaccando l'osso del collo.

STAMPA
E con le donne?

MINISTRO
Stupro. Faceva parte del programma di rieducazione. Un programma culturale.

STAMPA
In base a quale proposta?

MINISTRO
Una proposta fondata sul rispetto della legge e delle sue norme.

STAMPA
Come si pone di fronte a questo suo nuovo ruolo?

MINISTRO
Il ministro della cultura ha gli stessi obblighi del capo dei servizi segreti. Noi riteniamo sia giusto avere un atteggiamento sano, energico e allo stesso tempo morbido nei confronti delle nostre radici culturali e degli obblighi che comportano. Obblighi che sottostanno naturalmente alle priorità del libero mercato.

STAMPA
E per quanto riguarda il dissenso?

MINISTRO
Approviamo il dissenso, crediamo in uno scambio versatile ed energico, confidiamo nella fecondità.

STAMPA
E il dissenso attivo?

MINISTRO
Potremmo accettarlo... purché rimanga tra le quattro mura. Io dico sempre... lasciatelo a casa. Sotto al letto. Accanto al vaso da notte.
Ride
Al suo posto.

STAMPA
Ha detto nel vaso da notte?

MINISTRO
Badi a come parla se no nel vaso da notte ci finisce la sua testa.
Ride. Ridono entrambi.
Cercherò di essere più chiaro. Abbiamo bisogno del dissenso, perché questo ci mantiene vigili. Ma non vogliamo sentirlo al mercato o per strada o nelle piazze delle nostre belle città. Né tantomeno nelle nostre autorevoli istituzioni. Finché i dissensi rimangono tra le quattro mura a noi stanno bene, vorrà dire che ogni tanto andiamo a tirarli fuori da sotto al letto, li leggiamo e li discutiamo con l'autore, al quale, a seconda del caso, diamo una pacca sulla spalla, una stretta di mano oppure un calcio in culo o nelle palle e poi di quei dissensi facciamo un bel falò. E' così che intendiamo difendere la nostra società dalle contaminazioni. Ma ce sempre spazio per i pentimenti, le confessioni e i patteggiamenti.

STAMPA
Perciò ritiene che questo suo nuovo ruolo di Ministro della Cultura sia altrettanto dinamico e produttivo.

MINISTRO
Molto produttivo. Vede, noi crediamo nella bontà innata di Tizio e Caio. E la vogliamo proteggere. Vogliamo proteggere quella bontà, proprio quella di Tizio e Caio Lo riteniamo un obbligo morale. E' nostra precisa intenzione tutelare dalla corruzione e dalla sovversione con tutti i mezzi di cui disponiamo.

STAMPA
Grazie signor Ministro per le sue parole sincere.

MINISTRO
Il piacere è tutto mio. Posso dire un'ultima cosa?

STAMPA
Ma certo. Sì. La prego. Sì!

MINISTRO
La nostra filosofia è… ogni lasciato è perso.
Grazie!

Applausi. Il ministro esce salutando con la mano.


“il manifesto”, 10 febbraio 2002
Traduzione di Alessandra Serra

2 commenti:

Serkum ha detto...

Scopro per caso questo articolo, e con molto piacere.
Devo però correggere e completare quanto segue:
lo spettacolo, comprendente anche altri studi su testi di Pinter, non è stato realizzato a Napoli, ma a Salerno presso il Centro Universitario Teatrale, con la regia di Antonello Cossia e la direzione artistica del Maestro Renato Carpentieri.

Per ulteriori informazione potere contattarmi: m.digregorio@eviladv.com

Salvatore Lo Leggio ha detto...

La ringrazio di cuore delle correzioni e precisazioni che aggiungerò come poscritto alla mia breve presentazione.

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