Danielle Gouze Mitterrand in una foto giovanile |
La sua ultima battaglia,
combattuta fino alla vigilia del ricovero in ospedale, qualche giorno
fa, è stata per l’accesso all’acqua potabile di tutte le
popolazioni del mondo. Danielle Gouze Mitterrand, la vedova del
presidente francese François Mitterrand, è morta nella notte tra
lunedì e martedì, all’ospedale parigino Georges Pompidou, all’età
di 87 anni. La sinistra francese perde una personalità di primo
piano, anche se atipica, indipendente malgrado il ruolo famigliare.
Tutte le reazioni sottolineano l’impegno di Danielle Mitterrand
contro la povertà nel mondo e per i diritti umani.
«Con Danielle Mitterrand
scompare una grande signora» ha affermato François Hollande,
candidato socialista alle presidenziali del 2012. Una «donna
coraggio» per Jack Lang, «associata ai grandi momenti del movimento
altermondialista, nel Chiapas accanto al subcomandante Marcos, a
Porto Alegre e nei fori sociali mondiali» per Attac. La Fondazione
France-Libertés, che Danielle aveva creato nell’86 per contrastare
le iniziative del primo ministro Jacques Chirac in un’epoca di
coabitazione, ricorda il suo percorso «dalla Resistenza alla
liberazione di Nelson Mandela, passando
per il sostegno al popolo
curdo e alla difesa della popolazione tibetana». Per Ségolène
Royal, la candidata del Ps alle presidenziali del 2007, che lei aveva
sostenuto, Danielle era «una donna considerevole che ha attraversato
sofferenze, vicissitudini, difficoltà, che ha saputo sempre tenere
la testa alta, un esempio per le donne». Il nipote Frédéric
Mitterrand, ora ministro della cultura del governo di destra di
Fillon, ha sottolineato che «si poteva non essere d’accordo con
lei, ma non si poteva non rispettarla e non stimarla».
In questo insieme di
reazioni, stupisce il comunicato dell’Eliseo, non tanto per il
contenuto – per Sarkozy, Danielle Mitterrand era «determinata a
far sentire la voce di coloro che nessuno voleva ascoltare» – ma
per la forma: una quindicina di righe piene di errori di ortografia e
di grammatica. Danielle Mitterrand era una première dame
atipica. Molto più a sinistra di François Mitterrand, non ha mai
abdicato ai suoi impegni, molto spesso sfidando l’irritazione della
diplomazia francese.
Danielle Gouze, nata a
Verdun nel 1924, aveva cominciato molto presto l’impegno politico.
A 17 anni, faceva già parte di una rete della Resistenza. La sua
famiglia era di sinistra, il padre e la madre erano insegnanti. Il
padre, militante della Sfio, perderà il lavoro con Vichy. Nella casa
di campagna dove si erano rifugiati durante la guerra i Gouze
nascondono Henri Frenay, capo della rete di Resistenza Combat, uomo
molto vicino a Mitterrand. Danielle e François Mitterrand, che si
erano conosciuti a Parigi nel ’44 grazie alla sorella Christine
Gouze (moglie dell’attore Roger Hanin), si sposano il 28 ottobre
del ’44 (nella Mairie del VI arrondissement e poi nella chiesa
Saint-Séverin). Lei compie 20 anni il giorno dopo. Danielle
accompagna la vita politica del marito, senza però abbandonare il
suo impegno. Anche se, progressivamente, per vicende della vita
privata, si allontanerà da lui, continuerà a prenderne le difese,
anche di fronte alle più forti ambiguità del personaggio, dalla
Francisque, la decorazione di Vichy che ottenne Mitterrand, fino alla
malattia, che il presidente aveva nascosto ai francesi per farsi
eleggere.
Con l’ong
France-Libertés, Danielle Mitterrand porta avanti una
diplomazia più libera di quella ufficiale, non sgradita al
presidente Mitterrand. Le sue principali battaglie sono state a
fianco del popolo curdo, con il Dalai Lama per i tibetani e contro le
dittature del mondo arabo, decenni prima della «primavera araba».
Il re del Marocco Hassan II, padre dell’attuale Mohammed VI, la
detestava
per aver sostenuto il
Fronte Polisario e per aver denunciato la pratica feroce dei
prigionieri politici. Danielle aveva sempre rifiutato di partecipare
ai viaggi ufficiali in Marocco. L’amicizia con Fidel Castro aveva
sollevato molte critiche in Francia, così come quella con il
subcomandante Marcos.
Danielle Mitterrand era
anche molto presente in Africa subsahariana, soprattutto con l’ultima
battaglia per l’acqua per tutti. Nel 2005 aveva sostenuto il “no”
al trattato costituzionale europeo, contro la posizione ufficiale del
Ps. Nella vita privata, allusione molto ricorrente ieri nelle
reazioni alla morte, aveva avuto l’eleganza di accogliere Mazarine,
la figlia di Mitterrand e Anne Pingeot nata nel ‘74, al funerale
dell’ex presidente nel ’96, assieme ai due figli, Jean-Christophe
e Gilbert (un terzo figlio, Pascal, era morto poco dopo la nascita).
Danielle ha anche difeso con tutte le sue forze Jean-Christophe,
condannato nello scandalo dell’Angolagate.
Sarà sepolta a Cluny,
nella tomba dei Gouze, lontana da François Mitterrand, sepolto a
Jarnac.
“il manifesto”, 23
novembre 2011
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