Sul primo bus, quello rosso che non era mai zeppo e in piedi trasportava poca gente, qualcuno dei più repressi (e dei più arditi) canticchiava in modo che le ragazze sentissero: “Mamma ch'è tisa, mamma ch'è tisa, tisa tisa sta cammaratisa”, che potrebbe tradursi “Mamma mia, che portamento eretto, eretto, eretto ha questa donna di Cammarata”.
Ma il doppio senso allusivo, visto il
genere femminile che ha il nome locale dell'organo maschile, era
abbastanza evidente.
Qualcuno, tuttavia, per dissipare ogni residuo dubbio, introduceva una variante: “Chi l'aiu tisa, chi l'aiu tisa, tisa tisa sta cammaratisa”.
Qualcuno, tuttavia, per dissipare ogni residuo dubbio, introduceva una variante: “Chi l'aiu tisa, chi l'aiu tisa, tisa tisa sta cammaratisa”.
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