Prima della stretta decisa da "Umbria Mobilità" il malvezzo di viaggiare in bus senza biglietto era molto diffuso, ma appariva addirittura generalizzato nei maschi d'origine africana, provenienti sia dal Maghreb che dall'Africa nera. Da quando si è affidato all'autista un compito di controllo e da quando sono diventati frequentissimi e sorprendenti i controlli dall'esterno, c'è qualche lamentela per i ritardi che la cosa procura, ma nessuno (o quasi) prorompe in discorsi razzistici. Il rispetto delle regole, senza zone franche, è una risorsa da usare più spesso contro razzismo e xenofobia.
stato di fb - 17 maggio 2015
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