L'esordio
della matematica al cinema risale al 1959 e al cortometraggio (26
minuti) di Walt Disney Paperino nel mondo della Matemagica,
che alterna lo stile di cartone animato e di live-action. Come
sempre, Peperino si trova nei guai: rimasto senza soldi, si è fatto
prestare pochi centesimi dallo zio Paperone e ora è in debito con
lui di molti dollari. Alla ricerca di un modo per uscire dai guai in
cui si è cacciato, Peperino ricorre al libro di matematica dei
nipotini. Ci si addormenta sopra ed entra così nel mondo di
Matemagica dove gli alberi hanno radici quadrate, i fiumi brulicano
di cifre, le frazioni possono essere addirittura divertenti e la
logica buffa. Sotto i suoi occhi scorrono, in quello che è diventato
un classico della Walt Disney, Pitagora e il segreto degli
incommensurabili, le basi matematiche della musica, il rapporto aureo
presente nel Partenone e nel Palazzo di vetro dell'ONu a New York.
Non mancano nemmeno quei giochi in cui la matematica svolge un ruolo
fondamentale: dagli scacchi al baseball, al biliardo. Il film si
chiude ricordando che la matematica non è solo calcolo e un insieme
di sterili e noiose equazioni. È (citando la celebre frase di
Galileo) l'alfabeto con cui Dio ha scritto il libro dell'universo.
Non è
un caso che la matematica faccia la sua apparizione al cinema solo
nel 1959, ben più tardi di altre tematiche scientifiche. Risulta
oggettivamente difficile raccontare con immagini il mondo del
matematico, la fonte delle sue ispirazioni, il travaglio dei suoi
ragionamenti, lo stesso suo prodotto finale. Non basta scrivere una
formula e le leggi matematiche sono difficilmente rappresentabili.
(...) Così, proprio a causa di queste difficoltà, la matematica
spesso diventa un pretesto narrativo che via via sbiadisce nella sua
intensità. L'attenzione dello spettatore viene presto dirottata
altrove.
In Le
Garzantine. Matematica A-L (a cura di Walter Maraschini e Mauro
Palma) - Garzanti RCS 2014 dalla voce Cinema (e matematica)
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