Parlando di poesia, spostando le
braccia
piene di libri sul tavolino dove le
facce
guardano in giù oppure in alto,
ascoltando, leggendo
ad alta voce, parlando di consonanti,
di elisioni,
intrappolate nel come, ignorando il
perché;
guardo il tuo viso, Jude,
né immusonito né remissivo,
opaco nell'obliqua pioggia di polvere
sulla tavola:
una presenza come la pietra, se la
pietra potesse pensare
Ciò che non posso dire, è me. Per
questo sono venuta.
In a classroom
Talking of poetry, hauling the books
arm-full to the table where the heads
bend or gaze upward, listening, reading
aloud,
talking of consonants, elision,
caught in the how, oblivious of why:
I look in your face, Jude,
neither frowning nor nodding,
opaque in the slant of dust-motes over
the table:
a presence like a stone, if a stone
were thinking
What I cannot say, is me. For that I
came.
Dalla rete – Traduzione di Paolo
Gironi (www.gironi.it/poesia/rich.php)
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