Gabriele D'Annunzio a cavallo |
Ho letto l'articolo su
"Internazionale" di Cristian Raimo, il quale stronca
giustamente il video con cui Renzi propaganda la sua "buona
scuola", giudicandolo "uno dei più mediocri documenti di
governo" mai prodotti. L'aggettivo "mediocre" torna
anche nel titolo ("La lezione di Renzi sulla scuola è
mediocre"). A me non piace per niente: non sopporto la
distorsione del significato di "mediocre", operata dal
dannunzianesimo e dal fascismo.
La "mediocritas"
e la "mediocrità", cioè lo stare a metà della scala,
nella media, furono a lungo considerati termini positivi, anche
quando essa mediocrità non era considerata "aurea". Ma nel
primo Novecento arrivarono i dannunziani, i nietschiani ed altri
spregiatori del "volgo", della "massa", altri
"elitisti" (di merda): così "mediocre" tra gli
intellettuali diventò un termine offensivo, non si poteva stare
nella media, bisognava elevarsi sulla massa.
Col fascismo, a partire
dalla scuola "della classe dirigente", il liceo classico,
si fece coincidere il "mediocre" con il 5 in pagella, cioè
con un voto insufficiente e i dizionari registrarono la modificazione
di significato. Io dico basta: bisogna restituire l'onore alla
mediocrità!
La lezione di Renzi non è
mediocre, è scadente.
Nota di fb, 15 maggio
2015
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