A commento di un servizio sul settimanale “Panorama” in cui alcuni sacerdoti cattolici rivelano la loro tendenza e le loro pratiche omosessuali un vescovo emerito di Grosseto, tal Babini, intervistato da Bruno Volpe, su “Pontifex Roma” le spara grosse e rivela nostalgie per il Medioevo che condannava al carcere e, talora, perfino al rogo gli omosessuali: “La omosessualità in un prete, se tradotta in pratica depravata, é addirittura più grave della pedofilia, si tratta di uomini viziosi e perversi, che si sono abbandonati a oscene pratiche contro natura… questi ex preti che devono essere ridotti allo stato laicale e cacciati, meritano, salva la misericordia di Dio, di finire la loro vita all'Inferno che li aspetta. In altre epoche finirebbero in una gattabuia a meditare sulle loro perversioni”.
Su omosessualità e pedofilia aggiunge: “Scientificamente non vi é relazione tra le due cose. Ma io come Vescovo sarei maggiormente comprensivo con un prete pedofilo che si penta e soffre della sua condizione che con questi viziosi. Le dico di più, se mi fosse capitato un pedofilo non lo avrei denunciato, ma cercato di redimere. Un padre, come è il Vescovo per un sacerdote, non denuncia i figli che sbagliano e si pentono. Ma con i viziosi bisogna essere intransigenti”.
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