«Non si dirà mai abbastanza quanto male ha fatto alla cristianità l'interpretazione letterale, bisognerebbe dire "storicista", del mito di Adamo; essa lo ha fatto cadere nella professione di una storia assurda e in speculazioni pseudo-razionali sulla trasmissione biologica di una colpevolezza quasi giuridica per l'errore di un altro uomo, respinto lontano nella notte dei tempi, non si sa bene dove, tra il pitecantropo e l'uomo di Neanderthal. Contemporaneamente il tesoro nascosto del simbolo adamitico è stato sperperato».
Citato in Esuberante e alterno "In principio era la gioia"(di Claudio Canal), "il manifesto" 29/7/2011
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