Una cosa curiosa ho notato, al mio paese, leggendo i manifestini che annunziano la morte di qualcuna o qualcuno.
A dare "il triste annuncio" erano un tempo i consanguinei stretti, padre e madre, fratelli e sorelle, nipoti d'ogni sesso, zie e zii quando non fossero troppi. La platea degli annunziatori era di regola allargata ai legittimi consorti dei parenti più stretti, le nuore, i generi, le cognate, i cognati: ad esempio "la figlia Giuseppa col marito Antonio Volpe" o "il fratello Filippo con la moglie Carolina" (per le donne maritate non c'era cognome). Tutto il resto confluiva nella indicazione conclusiva, "i parenti tutti".
Da qualche tempo ho notato con curiosità che ad annunziare personalmente i decessi negli avvisi di lutto sono anche altri parenti acquisiti (o quasi). Si può trovare scritto, infatti "la figlia Genoveffa con il fidanzato Giulio Casetta" oppure "il figlio Crocifisso con la fidanzata Antonina Parrinello" (questa volta con il cognome).
Incuriosito da codesta evoluzione nella fattura dei poster mortuari, ho chiesto in giro. Ho appreso che l'inclusione riguarda le coppie non sposate. "Fidanzata" o "fidanzato" sono eufemismi scelti per non ricorrere ad altri vocaboli: "convivente", che puzza un po' di tribunale, "compagna" o "compagno", che creerebbero qualche confusione con i socialcomunisti.
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