"Quando non puoi avere la maggioranza, accontentati dell'unanimità". La frase, a Perugia, viene attribuita ad Alessandro Seppilli, caposcuola nel campo dell'Igiene e della Medicina Sociale, sindaco socialista del capoluogo umbro negli anni 60.
Forse non fu il primo a pronunciarla. E in ogni caso la massima rientra nella tradizione politica italiana, più guicciardiniana che machiavelliana, cioè pi...ù attenta a galleggiare per conservare privilegi, anche modesti, che pronta a rischiare per realizzare progetti di cambiamento.
Mi pare che ad essa, astutamente, si attenga Berlusconi che dice oggi di volere una convergenza elettorale con i cosiddetti moderati (gli esecrati Casini e Fini, in primo luogo) a sostegno di un nuovo governo Monti.
Monti tace sull'argomento e recita la parte dello statista. Figurarsi se accetta l'investitura da una pletora di politicanti screditati e arraffoni! A elezioni fatte tutti (Bersani, Renzi, perfino Vendola forse) dovranno richiamarlo al governo a furor di popolo. Intanto, in questa legislatura, incasserà per sé la gloria di salvatore della patria e fustigatore della generalizzata prodigalità e per i suoi mandanti una nuova, antipopolare riforma delle pensioni.
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