Per
vincere la repressione sessuale nella quale vivevamo, e per vincere
le resistenze delle coetanee riottose e ritrose, era indispensabile
quel lungo e intermittente contatto, quella familiarizzazione
reciproca, quella minuziosa conoscenza anatomica, quella progressiva
conquista dell’intimità del corpo di entrambi, che si esprimeva e
si esaltava nel petting. Il pet-ting era la nostra esperienza del
mondo, era la nostra arte. La musica accompagnava, persuadeva,
rendeva dolcemente arrendevoli. Per questo nei nostri club sassaresi
era in vigore una regola non scritta, ma allegramente ripetuta: per
ogni twist, due lenti. Era il lento, Il ballo del mattone
(Rita Pavone), la musica del petting: e Legata a un
granello di sabbia (Nico
Fidenco) la sua sublimazione.
Da
La musica è leggera, ilSaggiatore,
Milano, 2012
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