12.4.17

Artisti e ladri (Paolo Villaggio)

Ho visto all’opera nei Quartieri Spagnoli quelli delle “3 tavolette”. Non credo che guadagnino molto, perché sono dei veri artisti. Il loro obiettivo non è il denaro, ma l’esibizione di una manualità straordinaria; quindi lo fanno per vanità e non per avidità.
Napoli è piena di quelli che ti fanno il “pacco”, ma se stai per un attimo attento, capisci subito che la loro è sì una truffa, ma geniale! La cosa che li rende più felici è che gli venga riconosciuta quella genialità. Però tutti, tour operator ladri, tassisti ladri, imprenditori ladri, avvocati ladri, sacerdoti ladri, bagasce e travestiti ladri, a gracchiare: «State attenti a quelli là, che sono dei ladri!». Credetemi, l’esibizione di quegli artisti da strada non ha prezzo. Peccato che siano una razza in estinzione! Invece sta proliferando una categoria di ladri “onesti”. Guardate la pubblicità televisiva: questi non sono artisti di Forcella, non rubano poco, ma molto! Le loro truffe sono colossali. Usano l’autorità della dittatura televisiva per farsi desiderare, anche con biechi messaggi subliminali, merendine di ossa, bibite di sangue di topo e medicine miracolose per ricrescite di capelli. Ma perché, da sempre, diciamo che quelli delle tavolette sono disonesti?


Dalla rubrica Il benpensante, “il manifesto”, 4 febbraio 2012

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